“IL CARCERE DENTRO E FUORI” – CANTI ANARCHICI E POESIE – COR’OCCHIO E GIANNI MILANO AL BALON

IL CARCERE DENTRO E FUORI

Sabato mattina 27 Luglio al Balon, via Andreis angolo via Borgo Dora il Cor’okkio inscenera una rappresentazione musicale intramezzata da letture di canti anarchici di lotte sociali

l tutto accompagnato da cibo e beveraggi benefit perseguitati dalla legge

Stridenti armonie di lotta

Migliaia di anni per affinare le proprie tecniche, sistemi sempre più oppressivi e invadenti forme di controllo hanno permesso allo stato un’onnipresenza tesa a soffocare ogni idea.

Negli ultimi tempi abbiamo assistito all’accanimento statale verso un anarchico quale Alfredo Cospito, costretto ancora oggi, a subire la disumana tortura chiamata 41bis.

Volevano fossimo spettatori inerti di un caso mediatico, rimanessimo indifferenti all’indifferenza delle istituzioni di fronte alle condizioni fisiche sempre più preoccupanti di Alfredo che aveva deciso di lottare con forse l’unico modo a propria disposizione ovvero lo sciopero della fame.

La solidarietà ha fatto sentire la sua voce da ogni parte d’Italia e, il 4 marzo dello scorso anno, a Torino, in molti hanno deciso di scendere in strada per manifestare il proprio dissenso e urlare la propria rabbia, rabbia nata dalla paura del possibile ed ennesimo omicidio di stato.

Anche tale tentativo di opporsi ad un così delirante provvedimento, tentativo non privo del fuoco della passione, non poteva restare impunito ed infatti settantacinque persone sono state accusate di devastazione e associazione a delinquere ed alcune tra queste private della loro libertà attraverso le varie misure cautelari preventive.

La repressione nei panni della Digos è venuta a bussare anche alla porta del Barocchio muniti delle più assurde accuse. Il ritrovarsi a fare i conti con la magistratura ha un costo sia psicologico che economico ed e anche per questo che il Barocchio ha deciso di scendere in strada (come ha sempre fatto nel corso degli anni) nel cuore del Balôn, proponendo dei canti anarchici eseguiti dal Cor’occhio accompagnati dalla lettura di alcune poesie con un banchetto di cibi e bevande dove il ricavato sarà utilizzato unicamente per quelle che sono e saranno le spese legali; godendo al tempo stesso del piacere della convivialità di strada, del piacere di fare nuove conoscenze anche con persone che non si sono mai avvicinate alla realtà anarchica, o peggio,con coloro che si sono fatti um idea di cosa sia l’anarchia o chi siano gli anarchici attraverso le informazioni false e distorte dei media. In netto contrasto con quello che è lo spirito del tempo rappresentato fedelmente da un governo con al comando una xenofoba affetta da una freudiana «angoscia da la castrazione», come Giorgia Meloni.

Vorremmo che questa occasione sia lo spunto per una riflessione che non abbia una fine e non semplicemente fine a se stessa.

Barocchio squat

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UN CARNEVALE PER SOLE E BALENO

UN CARNEVALE PER SOLE E BALENO

Ore 20:00 Tapas bellavita;

Ore 21:00 inizio spettacolo:

Una ragazza e un ragazzo, due anarchici, vittime di un meccanismo implacabile che li accusò con prove granitiche – poi rivelatesi inesistenti – di un misfatto gravissimo; e che li usò per criminalizzare agli occhi dell’opinione pubblica, in un sol colpo, anarchici, squatter e attivisti NO TAV. Una delle pagine più buie della storia della Repubblica Italiana, inchiavardata alla morte di due giovani innocenti.
Tutto questo prova a evocare il copione “Un carnevale per Sole e Baleno”: lo fa invitando a uno sguardo largo, che affronti la complessità ed eserciti il gusto di pensare; e usi la memoria per ridare dignità a chi la merita e per riflettere su rischi e analoghe tragedie del presente.
I due anarchici, occupanti di case sfitte, sono Maria Soledad Rosas detta Sole e Edoardo Massari detto Baleno, che nel 1998 vengono arrestati insieme a Silvano Pelissero per “attentati contro il TAV”: l’accusa, pesantissima, è di associazione eversiva con finalità di terrorismo. Silvano Pelissero sarà totalmente prosciolto da quell’accusa nel 2001. Sole e Baleno non potranno esserlo, perché morti entrambi “suicidi” a pochi mesi di distanza una dall’altro.

L’autore sperimenta pubblicamente la sua drammaturgia (strad-rama) tramite una lettura teatrale e, per farlo, chiede aiuto a lettrici e lettori estemporanei.

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