“INFEDELE ALLA LINEA” Niente solidarietà Silenzio Censura

BETTY LACHGAR

“INFEDELE ALLA LINEA” Niente solidarietà Silenzio Censura

L’attivista marocchina LGBT IBTISSAME LACHGAR (Betty) è stata imprigionata il 10 agosto a Rabat per blasfemia, un reato che non prevede l’arresto preventivo in Marocco ma che può portare dai 5 ai 10 anni di carcere.

Aveva indossato pubblicamente una maglietta con su scritto ALLAH È LESBICA .

Il processo fissato per il 27 agosto è stato rinviato di sette giorni.

E Betty resta in galera – in isolamento – nonostante sia paziente oncologica (ha 49 anni).

Betty che si dichiara atea, è ben nota per aver promosso il MALI movimento alternativo per le libertà individuali e tutta una serie di iniziative, prevalentemente performance, considerate provocatorie e blasfeme nel suo Paese, che vanno dal bacio collettivo, al picnic durante il Ramadan.

Il 27 ci sono stati i vari presidi in Spagna davanti a consolati e ambasciate del Marocco per rivendicare la sua libertà. Nonostante la notizia fosse circolata poco. Così il presidio più numeroso è stato quello di Barcellona con 8 persone: 6 femministe e 2 anarchici, Madrid 7, Bilbao 6 e Algesiras 2.

Un po’ meglio in Francia, Betty ha anche la nazionalità francese .

In Italia non se ne parla neanche.

Ci domandiamo: come mai? Sappiamo bene che nei movimenti che si proclamano antagonisti, alternativi radicali, rivoluzionari, persino fra gli anarchici, dilaga una singolare attitudine legata al più bieco opportunismo politico e all’ignoranza della storia dei movimenti. Quello di lasciar fare agli oggetti delle proprie brame di inglobamento ciò che desiderano. Negli ultimi anni così vediamo sui furgoni delle manifestazioni, come alla radio, personaggi urlanti allah è grande! sventolare bandiere di Stati esistenti o in divenire. E critiche, anche blande, all’integralismo religioso, venir bollate come islamofobia, termine molto alla moda e razzismo, con relativi processi ed espulsioni.

L’opportunismo politico ha sempre fatto schifo a noi anarchici che facciamo politica per distruggerla (Proudhon), è la diarrea del motto autoritario “con qualunque mezzo necessario“.

Ora si sprofonda nell’osceno e nell’assurdo e nel lesivo. E così addirittura le aggressioni fisiche a compagne e compagni omosessuali o meno, divenute negli ultimi anni oggetto di processi, e i processi prevedono giudici, sbirri, esecutori… con condanne a vita, improvvisamente non sono più episodi gravi e gli stessi aggressori seriali te li trovi la sera |al concerto – invitati – dove possono riprendere le loro violenze a donne, gay, anziani o anche solo ad individui isolati, a chiunque si presenti indifeso.

Se alcuni gruppi politici, dediti al proselitismo compulsivo, vivono la politica come una fogna di baccagli e di stalking, strizzando l’occhio ai propri aggressori e molestatori nella speranza di intrupparli – in massa – nelle proprie fila, non tutti devono farne le spese.

Possiamo solo dire: siete la negazione di ogni prospettiva rivoluzionaria in senso libertario. E state pedestramente ricalcando le tappe di vecchie politiche autoritarie già penosamente fallite negli anni ‘70 con altro target.

Per quel che riguarda gli anarchici o coloro che si definiscono tali. Ricordiamo che l’anarchia, pur non essendo un’ideologia, presenta alcuni punti fermi di base senza i quali proprio non ci si può dire anarchici e non si sa più cosa sia anarchia. Uno è la lotta contro le religioni oppressive. Prima di tutto quelle monoteiste. L’uomo al potere inventa l’idea di dio per giustificare e nobilitare gli stupri che gli assicurano il privilegio che potrà mantenere solo con l’uso della violenza organizzata. Dall’idea di dio discende direttamente l’idea di potere.

Quindi gli anarchici combattono apertamente l’oppressione religiosa a cominciare proprio dal cristianesimo, dall’ebraismo e dall’islamismo: le più feroci.

Inoltre gli anarchici, combattono qualunque Stato, se no con l’anarchia proprio non c’entrano nulla. “Come si fa ad essere così coglioni da pensare che ci sono poteri buoni“ dice la canzone, insultando giustamente i miserabili della politika, che noi anarchici chiamiamo semplicemente autoritari.

Non si pensava fosse necessario ricordarlo, ma siamo arrivati ad un punto di degenero tale che, addobbate del “politicamente corretto”, vengono messe in dubbio e accantonate le poche idee base, che praticate, fanno sì che l’anarchia non sia un fantasma, ma ciò che fa tremare qualunque potere costituito.

Dunque, massima solidarietà a Betty Lachgar abbandonata da quasi tutti in galera. Condividiamo le tue idee e le tue pratiche iconoclaste e le difenderemo contro tutti i poteri esistenti o in formazione, anche quelli striscianti che prendono alle spalle, ti creano il vuoto attorno e ti lasciano sola!

Barocchio squat garden west coast

28 agosto 2025

LINK del COMUNICATO