UN CARNEVALE PER SOLE E BALENO

UN CARNEVALE PER SOLE E BALENO

Ore 20:00 Tapas bellavita;

Ore 21:00 inizio spettacolo:

Una ragazza e un ragazzo, due anarchici, vittime di un meccanismo implacabile che li accusò con prove granitiche – poi rivelatesi inesistenti – di un misfatto gravissimo; e che li usò per criminalizzare agli occhi dell’opinione pubblica, in un sol colpo, anarchici, squatter e attivisti NO TAV. Una delle pagine più buie della storia della Repubblica Italiana, inchiavardata alla morte di due giovani innocenti.
Tutto questo prova a evocare il copione “Un carnevale per Sole e Baleno”: lo fa invitando a uno sguardo largo, che affronti la complessità ed eserciti il gusto di pensare; e usi la memoria per ridare dignità a chi la merita e per riflettere su rischi e analoghe tragedie del presente.
I due anarchici, occupanti di case sfitte, sono Maria Soledad Rosas detta Sole e Edoardo Massari detto Baleno, che nel 1998 vengono arrestati insieme a Silvano Pelissero per “attentati contro il TAV”: l’accusa, pesantissima, è di associazione eversiva con finalità di terrorismo. Silvano Pelissero sarà totalmente prosciolto da quell’accusa nel 2001. Sole e Baleno non potranno esserlo, perché morti entrambi “suicidi” a pochi mesi di distanza una dall’altro.

L’autore sperimenta pubblicamente la sua drammaturgia (strad-rama) tramite una lettura teatrale e, per farlo, chiede aiuto a lettrici e lettori estemporanei.

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25 APRILE – DI LOTTA E PRESA BENE! – AI GIARDINI (IR)REALI

Dalle ore 12:00 ai giardini (ir)reali davanti Fenix:

  • Pic-nic Bellavita (porta da bere e da mangiare e condividilo.. no bar.. no denaro
  • Musica
  • Microfoni aperti
  • Distro Fenix

Dalle ore 20:00 al Barocchio squat (strada del barocchio 27 Grugliasco:

  • Pizza bellavita
  • Proiezione del film “I nostri anni”

Durante la guerra, Alberto e Natalino, legati da forte amicizia, hanno condiviso l’esperienza partigiana sulle montagne del Piemonte. Oggi, anziani, hanno vite diverse: Natalino vive da tempo solo in un vecchio borgo quasi disabitato, Alberto è in un pensionato dove trascorre l’estate. Natalino viene contattato da un ricercatore universitario e durante un’intervista rievoca il periodo della resistenza. Alberto entra in confidenza con un’altro ospite del pensionato, Umberto, un coetaneo costretto sulla sedia a rotelle. Ecco in flashback immagini di partigiani in fuga nei boschi durante un rastrellamento. Insieme a Natalino e Alberto c’è Silurino, gravemente ferito. Trasportare lui e gli altri non è più possibile. Natalino va in cerca di aiuto, Alberto resta con gli altri e, dopo un po’, si allontana per vedere se l’amico è di ritorno. Sta per recuperare la posizione, quando arrivano le brigate nere. Da dietro i cespugli, Alberto assiste al massacro di Silurino e dei compagni. Nel pensionato un giorno Alberto fa una scoperta inattesa: Umberto è l’ufficiale delle brigate nere responsabile di quell’eccidio nei boschi. Sconvolto, Alberto corre a rivelare tutto a Natalino. Non c’è che una soluzione: uccidere Umberto. Insieme preparano l’agguato, ma sono lenti e goffi, e il piano non riesce. Vengono portati via dai carabinieri, ma dentro di loro hanno verificato che lo spirito di ribellione è rimasto intatto.

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